Una Jackie O aliena alla sfilata di Moschino. E un messaggio per Trump

Alcuni pensano che la moda sia solo moda.
Il motivo per cui amo particolarmente questo argomento è, invece, proprio il fatto che non si conceda a tutti. Può apparire semplice scorrere rapidamente le immagini di una sfilata, etichettare il tutto con il termine “stranezze” e passare avanti. Ma è così che, spesso, ci si perde il meglio.
   La moda ama provocare e le passerelle non sono certo il regno dell’ordinario, ma il bello arriva quando ci si ferma ad osservare, a porsi delle domande.
Una passerella sarà certamente grande fonte di ispirazione per la costruzione del proprio look, ma un abito non sarà mai solo un pezzo di stoffa tenuto in una certa forma da qualche cucitura.

Fuori dalla cultura contemporanea, dal dibattito politico, magari anche dai trend topic di Google, le scelte dello stilista sembreranno solo accozzaglie di capi strambi e accessori bizzarri.
Ad un osservatore più attento e più curioso, restituiranno molto di più.

Parliamo di Moschino, che ha sfilato pochi giorni fa a Milano.
Cosa ci fanno le modelle dipinte di blu, giallo, verde, in stile alien, ma acconciate con look da hostess anni ’50, volutamente e immediatamente riconducibili anche allo stile di Jackie O?

Un’accozzaglia? No.
É da questi simboli che parte il designer, Jeremy Scott. Sceglie di portare sulla sua passerella le intricate storie del Presidente Kennedy, di quella che tutti consideravano la sua celebre amante, Marilyn Monroe, e della First Lady, Jackie. Ci aggiunge le teorie cospiratorie americane secondo le quali il Presidente avrebbe condiviso con la Monroe informazioni sull’esistenza degli UFO, e che ciò avrebbe causato la morte di entrambi in circostanze mai totalmente chiarite.
Fra le pagine di queste teorie, Scott trova la scintilla che accende la sua creatività, senza alcun giudizio di merito su di esse, ma con il forte interesse per le capacità di diffusione di tali idee, soprattutto in quei momenti storici caratterizzati da forti tensioni politiche.
Nello show di Moschino, l’alieno diventa la moglie del presidente, la bella Jackie, ma i riferimenti non terminano qui.

“Non sono contrario agli alieni – ha dichiarato Scott – non costruirei un muro”.
Basta pensare che, in inglese, “alien” è uno dei termini utilizzati per definire gli immigrati e, magicamente, tutti i pezzi del puzzle trovano la loro collocazione.
Si tratta di un ultimo, netto riferimento alla politica dell’attuale presidente, Trump, e alle sue promesse elettorali sulla costruzione di un muro per arginare l’immigrazione dal vicino Messico.

Che aspetto attribuiremmo, oggi, a un alieno? Cos’è per noi “alieno”?
Quella di Moschino potrà quindi sembrare solo una passerella con modelle dipinte di blu, una pagina del nostro giornale da sfogliare distrattamente. In realtà, l’abito “alla Jackie” veicola un pezzo di storia, di cultura, di politica e attualità. E uno spunto di riflessione.

 

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